NIENTE FERMA IL SORRISO DELLA VITA

L’Associazione 7xte21 di Gorgonzola (MI), dando voce anche a numerose altre famiglie sparse sull’intero territorio nazionale, avvia la campagna “Niente ferma il Sorriso della Vita” per esprimere solidarietà a Inès e alla Fondazione Jérôme Lejeune, per ribadire il sostegno a CoorDown, per manifestare il profondo dissenso per quanto successo e per dire alle future mamme e ai futuri papà: “Non abbiate paura”.

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Nel 2014, in occasione della giornata mondiale della sindrome di Down, CoorDown, in collaborazione con altre Associazioni, ha promosso una campagna informativa con il video “Dear Future Mom”, ideato come risposta a una lettera ricevuta da una futura mamma spaventata, perché in attesa di una bambina con sindrome di Down.

Questo video ha ricevuto molti riconoscimenti, con migliaia di visualizzazioni. Anche a otto anni di distanza  sfidiamo chiunque a guardarlo senza provare commozione o, come minimo, un accenno di sorriso.

Il video, però, non ha ricevuto solo apprezzamenti. In Francia, subito nel 2014, viene infatti censurato: il CSA – Consiglio Superiore per l’Audiovisione – chiede alle emittenti televisive di bloccarne la trasmissione e la diffusione, adducendo queste motivazioni: “Non può essere considerato come un messaggio d’interesse generale e la sua finalità può apparire ambigua e non suscitare un’adesione spontanea e consensuale”, inoltre potrebbe “disturbare la coscienza delle donne che, nel rispetto della legge, hanno fatto scelte diverse di vita personale”.

Nel 2016 il Consiglio di Stato Francese conferma la censura. In risposta a questa decisione Inès, la ragazza con trisomia 21 protagonista del video e la Fondazione Jérôme Lejeune, come Associazione promotrice in collaborazione di CoorDown, presentano un ricorso al Consiglio di Stato e successivamente un’istanza alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Il 1° settembre 2022 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo decide di non pronunciarsi in merito alla censura, non riconoscendo come “vittime” di discriminazione le persone con sindrome di Down. La scelta di “non decidere”, di fatto legittima la censura delle Autorità francesi, e costituisce un passo indietro nel faticoso percorso di emersione ed inclusione finora portato avanti dalle persone con sindrome di Down e dalle rispettive famiglie.

E’ stata così sprecata un’altra occasione per lanciare un messaggio di vita e di speranza di fronte alla scelta che si viene chiamati a prendere, per mostrare la bellezza di una vita che troppi giudicano inaccettabile.

Considerato anche il quadro generale che vede le politiche di alcune Nazioni mirare in modo esplicito al “Down free” piuttosto che al sostegno delle famiglie che fanno una scelta di Vita, emerge la preoccupazione che, in qualunque momento, l’Autorità competente di ognuno dei paesi dell’Unione Europea possa seguire l’esempio del CSA francese.

Non si può censurare il nostro sorriso, non potete impedirci di vivere una vita felice. Il SORRISO DELLA VITA non fa male, il SORRISO DELLA VITA non può essere censurato con la scusa, opinabile e tutta da dimostrare, di urtare la sensibilità delle donne che decidono IN PIENA LIBERTA’ e IN COSCIENZA un’altra “soluzione”.

Il vero “disturbo alla coscienza delle donne” è ritenere che i propri bimbi non possano condurre una vita felice, e questo porta sempre più a considerare nella nostra epoca la sindrome di Down una condanna, alimentando il persistere del pregiudizio.

NOI CI SIAMO e NIENTE FERMA IL SORRISO DELLA VITA !